Rosacea

La rosacea è una dermatosi cronica, ovvero una alterazione patologica della cute, che interessa di solito l’area centrale del volto e si manifesta con eritema, con teleangectasie e con lesioni infiammatorie di tipo acneiforme.

Fra i tanti possibili fattori patogeni studiati, vi sono l’esposizione ai raggi ultravioletti,, una aumentata reattività dei vasi sanguigni, alcuni neuropeptidi, fattori infettivi. In particolare è stata studiata una possibile correlazione con l’infezione intestinale da Helicobacter pylori e con la presenza di alte concentrazioni di Demodex sulla pelle.
È stata notata, inoltre, la ricorrenza di casi di rosacea nell’ambito di una stessa famiglia, il che fa ipotizzare il ruolo di una predisposizione genetica alla malattia.

L’eritema (arrossamento della pelle), con distribuzione tipicamente simmetrica, è la prima tappa evolutiva e interessa la parte centrale del volto, in particolare guance, naso e fronte, ma può presentarsi, meno spesso, anche su collo e torace. Un elemento piuttosto caratteristico della malattia è il rinofima, una alterazione patologica della cute che riveste il naso, in seguito alla quale quest’ultimo assume una forma globosa e irregolare e un colorito intensamente rosso come nell’eritema.
Il trattamento della rosacea prevede sia un approccio di tipo comportamentale (modifica dello stile di vita) per eliminare o ridurre i fattori scatenanti, sia uno farmacologico locale e/o sistemico.

Il laser vascolare per uso dermatologico, a lunghezza d’onda singola, oppure la luce pulsata (IPL), a spettro più ampio, offrono uno dei migliori trattamenti per la rosacea, in particolare per l’eritema (arrossamento) della pelle. Queste sorgenti utilizzano la luce per penetrare nell’epidermide e colpire  i capillari. La luce con lunghezza d’onda inferiore ai 900 nm è assorbita dai principali cromofori del sangue: emoglobina, ossiemoglobina, bilirubina più che dall’acqua. Per riscaldamento selettivo le pareti dei capillari possono superare i 70 °C (158 °F), danneggiandosi, per venire poi assorbiti dal meccanismo di difesa naturale dell’organismo. Focalizzando l’energia in aree ristrette si può ottenere la cauterizzazione dei vasi. Con un numero sufficiente di trattamenti, questo metodo può anche eliminare del tutto l’arrossamento, sebbene dei trattamenti periodici aggiuntivi saranno probabilmente necessari per rimuove i nuovi capillari riformati.


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